In una stagione di alti e bassi, durante la quale la prima squadra è scesa in Promozione e la Juniores, probabilmente, ripartirà dai provinciali, il fiore all’occhiello del Grifone Monteverde è stato sicuramente il settore giovanile: la società di patron Ulisse, infatti, ha conquistato la categoria Elite con tutti i suoi gruppi.
In un girone difficile come quello A dei Giovanissimi Regionali, la banda di Fabio Calà si è guadagnata l’Elite superando avversari tosti come il DLF Civitavecchia ed il Montespaccato, arrendendosi soltanto allo Sporting Città di Fiumicino primo classificato.
Il tecnico rossoblù è intervenuto ai nostri microfoni in vista della XXXIII edizione del Torneo Beppe Viola, che vedrà la sua squadra impegnata proprio sul terreno di casa, quello del Villa dei Massimi.
Buongiorno mister.
Tiriamo le somme di questa stagione trionfale…
“Sono molto contento per il campionato appena concluso, siamo stati protagonisti con il miglior attacco e la miglior difesa del girone.
Peccato per il primato, ma il traguardo è stato comunque raggiunto“.
Ci racconti il suo gruppo e la sua filosofia di gioco.
“Guido questo gruppo da 3 anni, i ragazzi sono sempre gli stessi con qualche innesto.
Personalmente, cerco di proporre calcio, non mi piace buttare la palla in avanti e pedalare. Curo molto la fase offensiva e lo dimostra il miglior attacco del girone“.
Con questo entusiasmo arrivate al Torneo Beppe Viola, avendo dalla vostra il pubblico del Villa dei Massimi.
Può essere il dodicesimo uomo?
“Sicuramente, giocare sul campo nel quale ci si allena tutti i giorni ci aiuterà“.
Nonostante ciò, non sarà facile superare il girone..
” Ci sono squadre di massimo valore e non vedo l’ora di affrontarle tutte.
Non importa chi avremo davanti, noi cercheremo di proporre il nostro gioco e soprattutto cercheremo di divertirci e far divertire il pubblico, siamo motivati e daremo sempre il massimo”.
Se non vado errato, lei ha già disputato il Torneo da calciatore.
Che ricordi ha?
“Non sbaglia, ho già disputato il Beppe Viola con la casacca dell’Ostiamare nella stagione ’90/’91.
E’ stata un’esperienza bellissima, anche 25 anni fa c’erano squadre di valore assoluto ad accrescere il prestigio della manifestazione“.
Memore di quell’esperienza, cosa lascia ad un calciatore un Torneo di questo calibro?
“Lascia sicuramente un bagaglio esperienziale e tecnico importante, si apprendono sempre tante cose affrontando squadre blasonate in partite secche“.
E ad un allenatore?
“E’ la stessa cosa, partecipare a questo tipo di Torneo ti fa crescere sotto tutti i punti di vista“.