E’ il dodicesimo della ripresa, Monaldi guadagna il fondo sulla destra e mette il pallone in area: una deviazione alza un campanile, Zappalà prende la mira e spedisce, al volo, la sfera alle spalle di Maini. E’ il goal decisivo che sancisce il trionfo dell’Urbetevere, nella finalissima con la Polisportiva Carso, nella XXXII edizione del Torneo Beppe Viola.
Sono passati quasi due anni da quel 10 Giugno 2015, eppure Gianluca Lillo è ancora emozionato nel ripercorrere quella fantastica cavalcata che ha portato la seconda Champions League del calcio giovanile in Via della Pisana.
L’ex tecnico gialloblu si è concesso ai nostri microfoni per rivivere quelle splendide ed uniche emozioni, raccontandoci anche le sue nuove avventure con il CSS Tivoli e la Virtus Entella.
Buongiorno, mister.
E’ ancora giusto chiamarla così?
“Non proprio, diciamo che sono passato dall’altro lato (ride ndr)”
Qual è la nuova vita calcistica di Gianluca Lillo?
“Ora come ora mi divido tra due bellissime realtà.
Sono ormai 4 anni che mi dedico al CSS Tivoli, società del mio paese della quale sono uno dei soci fondatori: in pochissimi anni siamo riusciti a conquistare quattro categorie regionali e quest’anno puntiamo dritti all’Elite con un paio di gruppi.
L’obiettivo iniziale era quello di creare un settore giovanile che lavorasse con le nostre metodologie, con i nostri modelli: devo dire che ci stiamo riuscendo alla grande.
Da questa stagione, inoltre, collaboro con la Virtus Entella in qualità di osservatore del settore giovanile per la regione Lazio.
Tutti questi impegni mi tengono “lontano” dal campo, la panchina mi manca tanto…”.
Fremono i preparativi per la XXXIV edizione del Torneo Beppe Viola, una manifestazione a te molto cara…
“Il Torno Beppe Viola mi rimarrà sempre nel cuore.
E’ la manifestazione di settore giovanile dilettante più importante della nostra regione e, probabilmente, anche a livello nazionale: non c’è appellativo più giusto di Champions League del calcio giovanile, un torneo di questo genere ti regala delle emozioni uniche da godersi dal primo all’ultimo minuto di ogni partita.
L’organizzazione, infine, è una macchina perfetta, c’è un lavoro davvero professionale che crea coinvolgimento tra ragazzi, genitori ed addetti ai lavori
E’ stata un’esperienza straordinaria”.
Torniamo a quel 10 Giugno, cosa è rimasto dentro Gianluca Lillo dopo aver alzato il trofeo al Superga di Ciampino?
“Ne è rimasto un ricordo indelebile, un’emozione che può capire solamente chi ha vissuto questo torneo e lo ha vinto.
Se dovessi scegliere un titolo per quella cavalcata, opterei per “Capolavoro Urbetevere”: due settimane prima del Torneo avevamo perso la finale regionale ai rigori contro il Savio ma da lì ci siamo rialzati ed abbiamo conquistato meritatamente il trofeo”.
Qual è stata, secondo lei, la scintilla decisiva per la conquista della vittoria finale?
“Il nostro successo è stato costruito dalle ceneri della finale regionale persa, non nego che ci sia stato un po’ di malumore.
Il giorno della sfilata eravamo tutti presenti, i ragazzi mi hanno guardato e mi hanno detto: “Mister, noi siamo pronti, dobbiamo assolutamente lasciare il segno”.
E così è stato.”
Chiudiamo con l’attualità.
Il CSS Tivoli è in lizza per partecipare alla XXXIV edizione del Torneo Beppe Viola.
Quante possibilità avrebbe il gruppo dei 2002?
“I Giovanissimi stanno facendo un campionato straordinario nei Regionali, siamo a -1 dalla capolista Villalba e sogniamo il sorpasso sui cugini.
Se dovessimo partecipare non verremo certamente a fare gli spettatori, da matricola sarebbe un onore potersi confrontare con le più grandi realtà romane e regionali.
Speriamo di essere scelti, per noi e soprattutto per i ragazzi sarebbe una bella vetrina ed un bel regalo per l’eccellente stagione che stanno disputando”.