A cura di Matteo Lanzi.
C’è un numero ricorrente che lega i destini della Polisportiva Carso e della Nuova Tor Tre Teste al glorioso nome del “Beppe Viola“: il tre. Tre come le finali disputate dai pontini, contando quella che si giocherà alle 19:00 di questo Giovedì al Campo Urbetevere. Tre come i successi ottenuti dai romani in questa competizione: uno con il vecchio nome “Tor Tre Teste” (2001) e due con la nuova denominazione (2006 e 2014). Andiamo a scoprire insieme le caratteristiche di queste due squadre, prima di capire a quale delle due porterà fortuna questa particolare coincidenza numerica.
La Polisportiva Carso da qualche anno non è più una sorpresa, è una realtà. Salita alla ribalta del calcio laziale come la miglior compagine giovanile del basso Lazio, ha centrato la prima finale del “Beppe Viola” nel 2015, perdendo 1-0 contro l’Urbetevere. Scenario simile due anni dopo, quando i ragazzi allenati da Alessandro Rossi, tecnico ancora in carica sulla panchina dei pontini, persero beffardamente ai caldi di rigore contro la Romulea di Benedetti. A distanza di altre due annate i biancoazzurri hanno una nuova chance per ottenere il desiderato trionfo: occasione conquistata meritatamente passando attraverso un cammino arduo. Vincitori del girone E con tre vittorie in tre gare contro Anzio, SS. Michele e Donato ed Aprilia Racing, i ragazzi di Rossi hanno costruito la loro piccola impresa fin dagli ottavi, dove sono riusciti a superare ai calci di rigore la Vigor Perconti padrona di casa. Compito più agevole nei Quarti di Finale, quando le reti di Gesmundo e Calenda hanno permesso di risolvere senza troppi problemi la pratica Ladispoli. In semifinale c’è stata un’altra battaglia contro l’Accademia Calcio Roma, anche questa vinta ai rigori. Il Carso è una squadra di carattere, dura a morire. Sia negli Ottavi che in Semifinale è passata in svantaggio, riuscendo poi a rimontare ed a condurre le sfide sino ai rigori. La compagine pontina subisce poco, grazie ad una grande organizzazione difensiva guidata dal numero 1 Mattozzi, portiere in continua ascesa. Davanti le individualità non mancano: Calenda, Gesmundo (4 reti nella competizione, le stesse segnate in tutta la regular season) e sopratutto il numero 10 Rizzi sono le vere armi in più sulle quali contare per lanciare l’assalto al fortino rossoblù.
Non servono molte parole per presentare la Nuova Tor Tre Teste: già il nome parla da sé. Società storica del calcio romano, in questa competizione vanta il record di vittorie finali, in condivisione con il Casalotti. Testa di serie del torneo, è entrata in gioco direttamente agli Ottavi di Finale, dove ha rifilato un netto 3-0 al malcapitato Giardinetti. Più complicato il discorso Quarti, quando ci sono voluti i calci di rigore per avere la meglio su una combattiva Ostiamare. Semifinale di altissimo rango contro il Tor di Quinto, risolta nel secondo tempo grazie ai centri di Borni e di Mercurio, i quali hanno rimediato al rigore sbagliato da Cetroni. L’undici di Contaldo sembra più un’all-stars che una squadra: tutti i componenti della rosa sono di primissima qualità a livello regionale. In porta non c’è Pace, ma Scognamiglio sta facendo più che bene, risultando tra i più positivi estremi difensori dell’intero torneo. La retroguardia è una fortezza, guidata dalla coppia centrale Camilloni-Igini, mentre a centrocampo c’è un certo Pingaro, vero e proprio metronomo dei rossoblù. Davanti la qualità parla da sé: Felici, Borni, Mercurio, Cetroni, De Santis e tutti gli altri sono un arsenale offensivo di tutto rispetto.
Finale apertissima dunque: da una parte la storia, la forza, la tradizione; dall’altra la sorpresa e la freschezza del nuovo che avanza. Due squadre che si conoscono bene: erano inserite nello stesso girone della regular season e, quando si sono affrontate, hanno dato vita a due vere battaglie. Il 2 Dicembre finì 1-0 in favore della Nuova Tor Tre Teste (piazzatasi poi prima a pari punti con il Savio, ma risultata seconda per via degli scontri diretti: il cammino dei rossoblù nella post-season si interruppe in semifinale contro l’Urbetevere), mentre il 24 Marzo finì addirittura 5-3 per i pontini, i quali hanno chiuso il campionato in ottava posizione, ottenendo una tranquilla salvezza.
Insomma, ci si aspetta grande spettacolo e tanta qualità in mezzo al campo, per chiudere al meglio un’altra grandissima edizione della “Champions League del calcio giovanile”.