La seconda Semifinale in programma di questa XXXVII edizione è Romulea – Savio, che si giocherà Sabato 3 Ottobre alle ore 18:45 all’Academy Sport Center.
Abbiamo provato ad analizzare le due formazioni che, ne siamo sicuri, daranno grande spettacolo in campo.
ROMULEA – Un collettivo organizzato, un attacco cinico e letale: possiamo riassumere così le prerogative su cui insiste la Romulea.
Gli amaranto oro, che cercano la terza affermazione assoluta nel torneo, sono un collettivo complessivamente di buon livello. La squadra di Cervera però i pezzi forti li metti in mostra nel reparto offensivo, dove Barchiesi e Lopardo sono due lussi per questa categoria.
Il primo segna, il secondo inventa – togliendosi anche lo sfizio del gol. E che sfizi: è stato proprio grazie a un tiro di Lopardo che la Romulea, nel girone, ha ottenuto il pass per i quarti di finale, pareggiando con l’Accademia Calcio Roma. Un pareggio valso il primo posto a pari merito, ma con la differenza reti che ha premiato la Romulea, che con CSS Tivoli e Eretum Monterotondo aveva vinto con punteggi tennistici.
La rocciosità di capitan Gentile, il fosforo di Buffolino, la spinta in mediana di Moccia e le giocate di Barchiesi e Lopardo. Con questi punti di forza di un collettivo organizzato, mister Cervera – voluto a via Farsalo dal Direttore Placido – proverà ad aver ragione della macchina da gol Savio.
SAVIO – Il Savio è, a detta della maggior parte degli addetti ai lavori, la grande favorita per la vittoria finale di questo Beppe Viola. Inutile nascondersi, i numeri sono chiari: 14 gol fatti ed appena 2 subiti nelle 3 gare del girone, nel corso del quale ha liquidato agevolmente il Tor Sapienza, l’Atletico 2000 e, soprattutto, la Nuova Tor Tre Teste. Una squadra che sembrava già in forma campionato, pronta a duellare in maniera vincente con le migliori compagini del panorama laziale.
Impressione confermata nel corso del Quarto di Finale contro l’Urbetevere: in quell’occasione si è visto un Savio meno spettacolare ma capace di mettere in luce il suo lato più cinico, soprattutto nel primo tempo. Un 6-2 che non lascia spazio a possibili repliche e che, soprattutto, ha permesso ai blues di approdare al penultimo atto della competizione sulle ali dell’entusiasmo.
I blues, allenati dall’ex Ponte di Nona, Certosa e Pro Calcio Tor Sapienza Kristian di Stefano, si dispongono in campo con un armonico 3-4-2-1, che si può evolvere in un 3-4-1-2 a partita in corso. Le squadre solide si costruiscono da dietro ed allora impossibile non menzionare il portiere, Brusca, sicuro ed affidabile sia tra i pali che quando deve impostare. I 3 dietro formano un blocco unico, pronto a muoversi compatto, accettando sempre l’1vs1 anche in campo aperto. Importantissimi i due davanti la difesa (con menzione particolare per Torquati): il doppio “pivote”, per dirla alla spagnola, serve per mettere un freno ai traccianti degli avversari, che spesso si trovano in superiorità numerica in mezzo al campo. Lì davanti c’è tanta fantasia: Rizzo e bomber Cantoni stanno disputando un Beppe Viola da incorniciare, affiancati solitamente da Patarini o Calzone. Ai 3 attaccanti è richiesto un pressing costante, efficace, oltre ad una grande rapidità di pensiero e di esecuzione. Il tutto si chiude col lavoro fondamentale svolto dagli esterni, obbligati a giocare tutta fascia ed a disperdere parecchie energie durante il torneo (per informazioni chiedere a Polanco).
Insomma, una squadra matura, capace di alternare spesso in campo tutti e 22 gli elementi della rosa, guidata da un mister giovane e preparato. Sembra manchi solo la ciliegina sulla torta, anzi, la ciliegina sulla coppa…