BEPPE VIOLA, OSTIAMARE: MISTER RANESE CI RIPROVA PER LA QUARTA VOLTA: “STAVOLTA UNA FINALE NON MI DISPIACEREBBE…”

adminBeppeviola 10/04/2014
BEPPE VIOLA, OSTIAMARE: MISTER RANESE CI RIPROVA PER LA QUARTA VOLTA: “STAVOLTA UNA FINALE NON MI DISPIACEREBBE…”

A cura di Giovanni Crocé

Mister Vincenzo Ranese, la sua Ostiamare ad oggi è terza in classifica e la grande stagione è comunque in corso per lei…

Quest’anno sono davvero felice di quello che stanno facendo i ragazzi anche in prospettiva Beppe Viola, perchè se tutto andrà bene anche stavolta, come accadde la stagione scorsa con i classe 1998, magari mi trovo a dover scegliere di nuovo in modo piacevole tra una finale regionale e una partecipazione al Beppe Viola 2014, obiettivamente è un bel vivere…

A onor del vero però tanti dicono che la Champions League dei giovanissimi, ossia il Beppe Viola, è come fosse un altro campionato…

Sicuramente sì, anzi, per i nostri ragazzi che magari si trovano a dover giocare contro una professionista a maggio inoltrato, ad esempio come potevano essere il Frosinone campione o l’Aprilia nella passata edizione, forse è anche più difficile, perchè si trovano a dover giocare diverse gare ravvicinate, anche magari entrando in corsa agli ottavi, e gli altri vogliono batterti a maggior ragione perchè sanno che vieni da una grande stagione e forse sei un po’ stanco. Io ai miei dirigenti, non per mettere le mani avanti, ma dissi che i miei classe 1998 avevano appena perso la finale regionale di Ciampino in campionato all’”Arnaldo Fuso”, e secondo me avrebbero avuto difficoltà a fare a stretto giro di posta un grande Beppe Viola, ma è la storia della coperta corta, è naturale. In realtà poi la volta scorsa siamo usciti solo ai quarti contro l’ottimo Futboclub, quindi in parte mi hanno sorpreso e secondo me anche se adesso con Cabriolu in campionato vanno così così, i nostri classe 1998 hanno grandi valori…

Ma parlando dei ragazzi che allena ora nei 1999 e che faranno il prossimo Beppe Viola?

Secondo me hanno fatto tantissimo perchè essere terzi in un gruppo come il nostro, dove tra le altre ci sono Futbolclub, Urbetevere e Vigor Perconti, calcolando che tanti quest’anno dovevano riscattare una stagione per loro amara, visto che i classe 1999 l’anno scorso nei giovanissimi elite fascia B a girone unico si salvarono solo a 3 dalla fine, hanno fatto un grande lavoro soprattutto mentale, si sono rimessi in gioco con una serietà ben superiore a quella che in teoria noi tutti accreditiamo a dei ragazzi di 14 anni. Molti nuovi innesti nel nostro abituale 4-3-3 poi venivano dai giovanissimi regionali o provinciali in alcuni casi e giocare con questa nuova maglia per vincere o comunque restare in alto poteva portare dei contraccolpi che all’inizio ci sono stati ma poi no, altrimenti non avremmo fatto un girone di ritorno tanto bello; la ciliegina sulla torta è stata giocare alla pari contro la Vigor Perconti che è ancora imbattuta ed è una squadra spettacolare, probabilmente data la posizione giustamente considerata la più forte.

Il bomber ed il capitano sono due elementi importanti in una squadra, da lei chi sono?

Il capitano è Carrera, e merita ampiamente la fascia che indossa, mentre quello più in vista a livello di marcature senza dubbio è il nostro centrocampista Morra, ma la classifica lascia ben presagire sia per il campionato, sia se non ce la faremo per il Beppe Viola, perchè sono stra-felice del percorso fatto dai miei ragazzi e quindi non mi pongo limiti, pur stando coi piedi per terra, dico, fantasticando un po’, che con questa sarò alla mia quarta partecipazione al Beppe Viola e prima o poi mi piacerebbe davvero giocare una finale, forse questa volta potrebbe essere quella giusta, poi vada come vada, intanto meritiamoci una finale e poi vediamo…

Lei fa molto affidamento per i suoi giovanissimi odierni sul gioco di squadra…

E’ vero perchè sono cresciuti mentalmente e fisicamente in tanti ma non erano così tra settembre e dicembre, sono scattati sotto tutti i punti di vista verso fine anno, e ora i risultati si vedono anche a livello statistico, a parte i tre portieri avendo 21 giocatori di movimento, ne sono andati in gol 18, ecco perchè Morra è solo la punta dell’iceberg, perchè questo permette di distribuire bene le responsabilità e al contempo sapere che in partita gli avversari giocandoci contro devono fronteggiare più giocatori capaci di andare in gol…

Rispetto a quando giocava lei nel settore giovanile un allenatore quali difficoltà deve fronteggiare per entrare in sintonia col ragazzo?
Tutto un altro mondo, io ho fatto i giovanissimi a Napoli negli anni ’80 dato che sono campano purosangue, e quando ero ragazzino io la scuola calcio era la strada, non c’era da subito fin da piccoli una scuola calcio, se eri bravo tanti colpi, la grinta, la voglia di arrivare a superare l’avversario ti veniva dal campetto, dall’asfalto. E infatti quando io feci i giovanissimi chi giocava a calcio era sempre bravo tecnicamente a differenza di uno che fa i giovanissimi con me oggi, ma pagava dazio sotto al lato fisico, un ragazzino di 14 anni dell’Italia anni ’80 aveva meno distrazioni ed aveva il fuoco dentro, tecnicamente era più bravo perchè imparava dalla strada e dai cortili giocando dalla mattina alla sera ma era mediamente gracile. Adesso i ragazzi vivono da subito, nelle medie-grandi città nostrane in realtà ovattate, giocano in contesti sicuri ma che obbligano un allenatore a tirargli fuori la grinta, ad allenarli alla concentrazione perchè vivono in ambienti molto ovattati, dove il pallone è una cosa in più, e ci mettono magari all’inizio un po’ a capire come si sta in campo perbene…

Se dovesse scegliere il miglior giocatore del campionato giovanissimi di quest’anno e portarlo nella sua Ostiamare odierna per farle fare il salto di qualità?

Senza dubbio parlo di quello che ho visto con i miei occhi e Saltalamacchia dell’Urbetevere è un grande attaccante che farà una grossa carriera se continua così, era già da prendere e da ammirare per la sua forza quando era nel contesto della Vis Aurelia, ora mi sembra proprio che sia esploso al cento per cento e nel mio 4-3-3 farebbe un figurone, perchè siamo forti ma se avessimo la punta da 20 gol e passa a campionato forse saremmo troppo belli per essere vero e magari toglieremmo qualche stimolo agli altri per migliorare e giocare bene di squadra. Di solito chi ha un “terminator” simile in attacco poi tende, soprattutto a questa età a dargli sempre il pallone e a fargli fare tutto in avanti, anche perchè sono dei grandi accentratori di palle gol…

C’è un Vincenzo Ranese oggi tra i suoi giovanissimi e chi è il più grosso talento da lei allenato?

Io ne ho visti davvero tanti perchè a parte una parentesi ad Ostiantica a fare gli allievi regionali e una per gestire un anno la Juniores del Fiumicino sono ad allenare all’Ostiamare dal 2000, in pratica ininterrottamente io e Patanella siamo i tecnici delle giovanili più longevi a via Amenduni, quindi è davvero dura scegliere. Penso allora ai più recenti, ad esempio ora che è in prova a Genova con la Sampdoria e sta vincendo con la Lupa Castelli Romani l’Eccellenza tanti parlano della classe di Daniel Gordini ma fui io a riconvertirlo da centrocampista centrale quale era a difensore, terzino o stopper, poi c’è Alessio Palazzini, trequartista del ‘95 che ha fatto il Beppe Viola e ora sta portando i ragazzi della Juniores Nazionale a vincere il girone H e spesso è presente anche in serie D, ho avutoBarbieri che è titolare fisso in prima squadra sempre da noi, ma è davvero difficile dire il migliore, perchè mi sento quotidianamente con tutti e quando uno di loro arriva in prima squadra da noi ad Ostia e gli fanno i complimenti, forse dentro sento di aver vinto 3-4 mondiali perchè io me li ricordo quando, come adesso, vedo dei semi-bambini portare borsoni spesse volte più grandi di loro e poi me li ritrovo quasi uomini a lottare per costruirsi una carriera ad alti livelli, già uomini, e con la stessa voglia e piacere di dirmi “Ciao Mister Ranese!” come il primo giorno. Io ero un bel difensore libero come ora non te ne fanno impostare più, un libero che non buttava mai via il pallone, ero bello a vedersi anche se ora ho qualche chilo di troppo, ma da giocatore ero elegante, da tifoso del Napoli e napoletano mi chiamavano “Rudi” come il libero olandese Ruud Krol, che ha vestito anche la casacca partenopea, e francamente quasi quasi mi facevano sentire davvero uno bravo (dice ridendo a crepapelle  ndr)

Grazie mister, buon finale di campionato, o se preferisce, buon Beppe Viola…

Ti ripeto, quest’anno il punto di partenza è ottenere una finale, o se faremo il Beppe Viola, almeno andare oltre ai quarti, non di meno…