A cura di Alessandro Bastianelli.
Dopo le amarezze della fase finale del campionato, lo ritroviamo raggiante come sempre, occhiali da sole e quello stile un po’ freak che lo ha reso famoso tra gli addetti ai lavori e l’ambiente giovanile, insieme alle sue qualità da allenatore.
Parliamo naturalmente di Luca Rivetta, ormai un aficionados del torneo organizzato da Raffaele Minichino, essendo alla sua quinta partecipazione in assoluto. Nella sua categoria, i giovanissimi, ha sempre dimostrato di potersela giocare con tutti, ma anche di saper guidare i propri ragazzi in un progetto di crescita e maturazione tecnica e mentale, come dimostra la cessione a dicembre di Alessio Rizzi all’AS Roma.
La prima giornata del XXI° Beppe Viola gli ha sorriso regalandogli una bella vittoria per due a zero contro la Romulea di Massimiliano Catini, grazie alle reti di Vagliviello e Indovino, noi lo abbiamo raggiunto nel post-partita per una chiaccherata sull’anno che è passato e sul Beppe Viola che sta vivendo in questi giorni.
Buonasera Mister, un Beppe Viola che meglio non poteva cominciare per voi, un due a zero che è stato raramente messo in discussione durante i 70’ di gioco. Soddisfatto di questo esordio?
Assolutamente, oggi è andato tutto liscio come l’olio, abbiamo segnato nel momento migliore e non abbiamo sofferto granché, un approccio ideale nonostante fossimo un po’ scarichi dopo le fatiche della fase finale. Anche nel secondo tempo abbiamo raddoppiato quando lo meritavamo, stiamo affrontando il torneo con la giusta mentalità, spero di poter star tranquillo come oggi anche nelle prossime gare, poiché, quando si è a fine stagione, andare sotto all’inizio e recuperare diventa ancor più difficile del normale.
L’approccio odierno, come ha già sottolineato lei, è stato perfetto, ma i ragazzi come hanno preso in generale questo importante Torneo? Sentono la pressione intorno a loro o sono tranquilli?
No nessuna pressione o ansia del risultato, siamo una squadra che ha dimostrato di essere al top nel Lazio e abbiamo grandissimo rispetto per il Beppe Viola, uno dei tornei più importanti nel Lazio, ma dobbiamo tenere alto anche il nostro blasone con l’atteggiamento e la concentrazione giusta.
E magari questa può essere l’occasione giusta per mettere in mostra qualche altro pezzo pregiato in ottica professionismo, un altro Rizzi che, come il vostro ex terzino, possa prendere il volo verso il calcio che conta.
Beh si è proprio questo il nostro lavoro, non c’è soltanto il risultato del campionato o di un torneo, ma lo sviluppo e la preparazione dei ragazzi in vista del loro futuro. Abbiamo raggiunto il secondo posto nonostante la cessione di uno dei nostri giocatori più forti, questo è un messaggio chiarissimo sul significato del nostro lavoro e della mentalità della Lodigiani, che è quella di far crescere, e bene, i giovani.
Spero che anche qualcun altro dei miei ragazzi possa riuscire a farsi notare perché credo che abbiano tutte le carte in regola per giocare a livelli più alti.
Lei, oltretutto, è uno dei protagonisti ricorrenti di questo torneo, dopo tanti anni che lo disputa si sente uno dei favoriti?
Eheh si è vero, ne ho passati tanti di Beppe Viola sulle panchine dei club più importanti di Roma, ormai sono cinque anni che ho la fortuna di disputarlo da allenatore e ogni volta è una storia a sé, grandi squadre sempre in lizza ma l’esito non è mai scontato.
Mi permetta però di essere sincero, non credo proprio di partire con i favori del pronostico, siamo consapevoli dei nostri mezzi ma ci sono tante squadre attrezzate quanto e più di noi per la vittoria finale. Mi aspetto di passare il girone, oggi ancor più di ieri, ma nella fase finale sarà dura, da parte nostra massimo impegno perché questo è il torneo migliore della nostra regione e ci teniamo a far bella figura.
