A cura di Simone Capone
Assente giustificato della scorsa edizione del Torneo Beppe Viola, ancor più giustificato dato il titolo nazionale portato in Via Norma, è stato il Savio, società storica dell’Elite laziale che si è aggiudicata l’edizione del 1995.
A 5 punti dalla zona play off, con sole due giornate da disputare, i Blues di Diego Bartoli non si danno per vinti e puntano a concludere nel migliore dei modi la stagione per poi, in caso di mancata qualificazione ai quarti, proiettarsi nella magia del XXXIII Torneo Beppe Viola
Mister, l’obiettivo play-off è difficile da raggiungere.
Come giudica questa stagione alla guida del Savio?
“Abbiamo vissuto serenamente questa situazione, sono comunque soddisfatto della stagione visto che abbiamo condotto parallelamente il percorso formativo e quello competitivo: i ragazzi sono giovani e si stanno formando, prima degli obiettivi sportivi credo vengano quelli del lavoro, delle conoscenze e della qualità.
Quando alleni il Savio l’obiettivo è quello di far parte dei migliori e, nonostante il nostro quarto posto attuale, credo ci siamo riusciti in pieno, sono soddisfatto del lavoro svolto quest’anno
E finchè la matematica non ci condanna, noi ci crediamo….“.
Può avere la sua rinvicita nel Torneo Beppe Viola?
“Non amo parlare di rivincita perchè non siamo stati privati di nulla, abbiamo raggiunto i nostri obiettivi.
Sicuramente il Beppe Viola sarà un’occasione e se parteciperemo cercheremo di vincerlo, anche se prima del risultato sportivo mi aspetto le cosìddette ‘prestazioni’“.
Lei ha già partecipato al Beppe Viola, perdendo in finale con il FutbolClub…
“Si, ero alla guida della Lodigiani nell’edizione del 2012, sono state delle emozioni e dei ricordi unici, peccato che l’amico Mei mi abbia dato questo dispiacere proprio in finale (ride ndr)”
Che ricordi ha di quell’edizione?
“Ricordo l’organizzazione, puntuale ed impeccabile come sempre, l’atmosfera e la cornice di pubblico presente ad ogni partita.
Più di tutto, però, ricordo il mio gruppo, era composto da ragazzi fantastici e molti di loro hanno trovato fortuna in campionati maggiori, anche in giro per l’Italia.
Non dimenticherò mai quell’annata, sono ricordi indelebili“.
Chiudo facendo il cattivo.
Se dovesse scegliere tra vincere il Beppe Viola e qualificarsi alle finali regionali?
“Io mi accontento di fare sempre bene, vincendo le ultime due gare di campionato e sperare…”.