A cura di Andrea Curati de Pietro
Fioravanti Celani, mister dei Giovanissimi Elite dell’ Accademia Calcio Roma, ha raggiunto con la sua formazione il quinto posto nel girone A totalizzando 60 punti finendo il campionato non lontano dalla vetta. L’allenatore, che l’anno scorso fece dei 2000 la sorpresa del Beppe Viola, è voluto intervenire ai nostri microfoni per commentare l’annata ricca di soddisfazione per i suoi e l’imminente inizio del torneo di categoria più prestigioso del Lazio.
La sua formazione si è classifica quinta, quali erano i vostri obiettivi a inizio anno? I risultati sono stati soddisfacenti?
“Il nostro obiettivo era mantenere la categoria e ci siamo riusciti senza troppe difficoltà. Abbiamo raggiunto risultati inattesi e di questo sono orgoglioso. I ragazzi hanno fatto un ottimo lavoro soprattutto perché era il loro primo anno in Elite, un campionato completamente diverso dai regionali. Non abbiamo mai lottato per non retrocedere e siamo stati sempre nei piani alti della classifica. E’ un gruppo coeso e compatto.”
Ostia Mare, N.T.T. Teste e Viterbese Castrense sembrano aver avuto una leggera marcia in più rispetto a voi e al Savio, è un margine piccolo, ma significativo. Come si può colmare?
“A dicembre abbiamo ceduto Merola al Frosinone perdendo molto in attacco, ma siamo riusciti a trovare innesti a centrocampo di indubbia qualità. Il gap si può colmare con maggiore attenzione e maggiore esperienza. A livello tecnico credo che con due o tre giocatori saremo competitivi. Il nostro girone era sicuramente più equilibrato e difficile rispetto all’altro, vedendo di quanti punti le prime hanno staccato le altre squadre. Raggiungere 60 punti è un traguardo che non ci aspettavamo soprattutto in un raggruppamento così impegnativo.”
Qual è la sua filosofia di gioco e perché?
“I ragazzi sanno che devono assimilare almeno due moduli, ovvero il 4-3-3 e il 4-2-3-1, poi però in corso d’opera si può e si deve cambiare in base alla gara e rispetto all’avversario. Preferisco essere molto camaleontico in campo proprio per non rischiare di essere preso allo scoperto. Questa filosofia si ripercuote poi nell’atto pratico quando vai a vincere due partite all’ultimo secondo o quando fai grandi rimonte. I miei ragazzi hanno un carattere speciale, non mollano mai e combattono fino all’ultimo minuto di gioco cercando sempre di vincerla.”
La XXXIII edizione del Beppe Viola è ormai alle porte, data la sua esperienza dello scorso anno con i ragazzi del 2000 come pensa di affrontare questa importante manifestazione?
“L’anno passato abbiamo superato il girone a sorpresa battendo la Romulea, che era sicuramente più quotata e attrezzata rispetto a noi. Quest’anno dirò ai ragazzi di stare accorti e guardinghi. In un torneo del genere, che è uno dei più importanti, conta molto la testa e il saper gestire le forze. Dovremo essere umili e attenti, il più possibile consapevoli di ciò che facciamo rimanendo sempre con i piedi per terra.”
Vedendo durante l’arco del campionato le formazioni del suo girone pensa che ci sia qualche favorita fra loro?
“L’annata dei 2001 è diversa rispetto agli scorsi anni, ci sono giocatori molto forti per questa categoria, soprattutto in attacco, sicuramente sarà un torneo equilibrato dove Vigor, Lodigiani, Ostia Mare e N.T.T. Teste si contenderanno il titolo, senza però trascurare l’Urbetevere il Savio e la Viterbese.”
Quali insegnamenti umani e come può giovare all’esperienza calcistica di questi ragazzi il Beppe Viola?
“Questo torneo è la massima espressione del calcio giovanile, organizzato nei minimi dettagli. Calcare un grande palcoscenico come questo sarà per i ragazzi uno stimolo in più per fare meglio e migliorare. Chi ha la testa può andare avanti chi purtroppo non ce l’ha non farà strada. Ti insegna a essere umili e uniti giocando sempre in modo grintoso e a buon livello. I miei ragazzi servirà moltissimo anche perché devono maturare ancora molta esperienza, che solo giocando queste manifestazioni puoi acquisire.”