A cura di Andrea Curati de Pietro
I giovanissimi della Viterbese Castrense guidati da Gianluca Ciancolini sono stati artefici di una stagione straordinaria sfiorando l’impresa di vincere il campionato, arrivando alle spalle dell’Ostiamare e della Nuova Tor Tre Teste. Ciancolini ora vuole massima concentrazione dai suoi in vista della Champions League del calcio giovanile. La sua formazione è stata inserita in un girone equilibrato insieme a Ciampino, Villalba e Atletico 2000.
Mister Ciancolini, siete stati la sorpresa del Girone A sfiorando l’impresa, quali somme si possono tirare a fine anno e cosa c’è alla base di questi risultati?
“Tanta soddisfazione e gioia. E’ stato un risultato inaspettato che ci riempie di orgoglio. E’ merito del duro lavoro e della grande compattezza di questo gruppo. Un collettivo importante, formato da ragazzi che si sostengono a vicenda. Chiunque è subentrato per una determinata assenza si è fatto trovare pronto dando il massimo sempre.”
Ai quarti di finale siete usciti contro la Vigor di mister Miccio, poi campione. Che partita è stata?
“Loro sono una squadra formidabile, compatta, fisica e organizzata, forte in ogni reparto e hanno vinto con merito. Hanno singoli come Bruno e Di Bari, su tutti, che fanno notevolmente la differenza. Sono comunque molto soddisfatto e orgoglioso per come i miei hanno affrontato la gara. Per tutto il primo tempo e parte del secondo siamo rimasti in partita e questo mi fa capire che il gap, anche se netto, in partite del genere può essere colmato.”
Come si può colmare questo gap?
“Chiaramente sulla lunga distanza non è facile, perché in un campionato di 30 gare la squadra più forte la maggior parte delle volte vince. Ma tutti i gap sono colmabili con tanto sacrificio, costanza e organizzazione. Ci vogliono anche altri fattori, soprattutto in partite secche, come la fortuna e la determinazione. Spesso gli episodi fanno la differenza.”
Qual è la sua filosofia di gioco?
“Dobbiamo sempre tenere conto che stiamo parlando di ragazzi di 14/15 anni e che l’aspetto tattico dovrebbe venire in secondo piano. La mia squadra deve essere fisica e portare costante pressione agli avversari durante la gara. Chiaramente un’identità bisogno trovarla, ma preferisco creare e far crescere un gruppo coeso e compatto.”
A breve partirà la XXXIII edizione del Beppe Viola, quali impressioni ha sulle partecipanti, ci sono favorite?
“E’ un torneo molto importante, e la Viterbese è qualche anno che non partecipa. Siamo fieri di essere stati inseriti come teste di serie, questo significa che siamo fra le formazioni sulla carta più importanti. Il nostro primo obiettivo è quello di passare il girone e poi affrontare la fase finale partita dopo partita. Il girone lo conosco poco. Ciampino e Atletico 2000 credo siano due squadre diverse, ma comunque sarà impegnativo affrontarle, mentre il Villalba fa i regionali, e credo abbiano un ritmo inferiore, ma sicuramente non sottovaluteremo nessuno.”
Quali insegnamenti possono imparare i ragazzi da un’esperienza del genere?
“Da questa esperienza ma da questo sport in generale sicuramente l’educazione calcistica, l’inserimento del terzo tempo è molto positiva e dovrebbe essere attuato tutto l’anno perché imprime nei giovani il concetto di rispetto. Il calcio deve essere uno sport pulito e un mezzo per far crescere i ragazzi con sani principi.”