A cura di Roberto Matrisciano
A Ladispoli, Claudio Dolente, si sa, è una vera e propria istituzione. Da quasi un ventennio è impegnato all’interno della società tra il ruolo di responsabile del settore giovanile e di allenatore, ma soprattutto, è da circa quarant’anni che vive di Ladispoli, da quando intorno allo storico “Martini Marescotti” non c’erano neanche le case, ma lui già aveva quel nome e quei colori nel cuore. Oggi la redazione di Sport in Oro ha raccolto le sue dichiarazioni, proprio all’indomani della conclusione del campionato dei suoi Giovanissimi, ed a pochi giorni dall’inizio del XXXIVº Beppe Viola, che vedrà i tirrenici inaugurare finalmente l’Angelo Sale, il nuovo impianto finalmente disponibile.
Mister, il campionato si è appena concluso.
Si aspettava di ottenere di più rispetto all’ottavo posto finale?
“Un po di rammarico c’è perché undici pareggi non ti portano da nessuna parte e sono davvero tanti, infatti siamo la squadra che ne ha collezionati di più nei due gironi.
Dopo la finale persa con l’Accademia nel torneo Bini ci siamo rilassati troppo e salvo alcune partite, non siamo più riusciti a trovare il giusto ritmo.
Durante la stagione sono arrivati anche dei risultati importanti contro squadre blasonate, ma era troppo tardi per rimediare ai tanti punti persi per strada.
Diciamo che si poteva ottenere qualcosa in più, ma è anche vero che questo era per gran parte il gruppo che lo scorso anno si salvò nel campionato dei Giovanissimi Fascia B nelle ultime giornate e grazie ad una grande rimonta.
Arrivai solo nel finale ma questo non ci impedì di riuscire nell’impresa.
Quest’anno doveva essere fatto qualche accorgimento, ma Ladispoli non è Roma, dunque non c’è la scelta che ci sono in altri comprensori più grandi.
Abbiamo faticato molto in avanti, basti pensare che il nostro miglior realizzatore è Corsetti, che è un laterale difensivo.
Detto questo la squadra ha qualità e spero che riuscirà a dimostrarle nel Beppe Viola”.
Quante aspettative ci sono per il torneo?
“Io credo che in una manifestazione del genere, dove ci si gioca tutto in ogni gara, questa squadra possa dire la sua in modo concreto.
Abbiamo già dimostrato di non temere le grandi sfide, e penso che possiamo toglierci delle belle soddisfazioni.
Il fatto di giocare davanti al nostro pubblico e nel nuovo impianto ci da ulteriori stimoli.
Non so se saremo in grado di ribadire la finale dello scorso anno del gruppo dei 2001, ma non c’è alcun dubbio che i ragazzi ce la metteranno tutta per scrivere un’altra pagina importante nella storia della società”.
Finalmente l’Angelo Sale è a tutti gli effetti disponibile.
A lei che è da tantissimi anni in società, quante emozioni sta provando in questo periodo?
“L’emozione è tanta, sia per il fatto che finalmente giocheremo nel nuovo impianto, sia perché fra poco il “Marescotti” non ci sarà più.
Molti ricordi mi legano a quel campo, addirittura molti risalgono a quando ero bambino prima ancora che dirigente, perché questi colori e questa società fanno parte del mio DNA da sempre.
Per me è un grande dispiacere sapere di non rivedere più il “Marescotti”, ma allo stesso tempo è un grande stimolo poter iniziare nuove avventure in un impianto completamente nuovo, dove potremmo crescere sia a livello societario che strutturale”.
È ormai da tanti anni che il Ladispoli riesce comunque a fare un ottimo lavoro con il settore giovanile.
Con l’Angelo Sale si può crescere ancora?
“Con la nuova struttura si punta a migliorare ancor di più quello che fino ad ora siamo stati in grado di fare, e ci concentreremo anche ad invogliare nuovi ragazzi a far parte del Ladispoli.
Il nuovo stadio deve essere un richiamo importante per tutto il movimento e ovviamente ci saranno migliorie sotto l’aspetto organizzativo, partendo dagli allenamenti.
Al Marescotti la situazione era complicata ormai da tempo, ora non vediamo l’ora di ripartire con maggiori possibilità e grande ambizione.
Ci tengo però a sottolineare il grande lavoro svolto questi anni, dal titolo regionale del 2012 ai vari tornei in cui siamo stati protagonisti o vincitori, passando dalla finale del Beppe Viola dello scorso anno, fino ad arrivare a questa stagione, nella quale siamo riusciti conservare tutte le categorie”.