Di Alessandro Bastianelli.
La Fortitudo Calcio Roma si appresta a disputare il quarto Beppe Viola consecutivo dalla propria rinascita.
In sella ai Giovanissimi c’è Albino Isabella, allenatore proveniente dalla N. Tor Tre Teste che ha sempre lavorato con fasce d’età appena uscite dalla scuola calcio.
E la bontà del lavoro di Isabella si è manifestata praticamente sin da subito: partenza sprint, big match vinto con l’Ostiamare e un rendimento casalingo da applausi, pressoché costante.
Non sono arrivate le finali, ma un quinto posto gratificante:
«Abbiamo fatto un ottimo campionato, senza dubbio – sottolinea Isabella, intercettato dalla nostra redazione.
La soddisfazione maggiore è quella di aver fatto fare miglioramenti esponenziali a questo gruppo di calciatori, quasi totalmente nuovo e zeppo di ex regionali e provinciali: per molti era la prima stagione in Elite e si sono comportati benissimo.
Ad un certo punto della stagione – sottolinea Isabella – eravamo anche a ridosso della zona play off, ma è lì forse che ha acquisito più importanza l’esperienza, e chi aveva già fatto questa categoria ha raccolto più punti.
Ma sono felice così, è stata una cavalcata esaltante».
Dietro i 49 punti ed il quinto posto della Fortitudo, compagine solida e combattiva, vi è sopratutto il gruppo:
«I ragazzi hanno formato un gruppo di amici, oltre che di calciatori: si rispettano e si divertono a giocare, basti pensare che al primo allenamento dopo la fine del campionato la squadra era presente al gran completo.
E’ un particolare che mi ha fatto piacere, denota tanto attaccamento e senso di appartenenza».
Valori che in un torneo come il Beppe Viola, prossimo al fischio d’inizio, potrebbero fare la differenza, anche se Isabella sa di poter fare leva su un altro punto di forza.
«Abbiamo iniziato la stagione con un sorriso ed inizieremo il Beppe Viola con la testa ugualmente sgombera.
La nostra forza è stata quella di saper interpretare bene le partite senza andare sotto pressione.
Ci siamo concentrati solo sul lavoro sul campo senza l’ossessione del risultato, mi è molto piaciuto anche come la squadra ha gestito la differenza fra il nostro terreno di gioco casalingo e le trasferte sul sintetico: i ragazzi sono sempre stati consapevoli delle proprie potenzialità.
Infine, una volta creatasi la giusta alchimia ci siamo detti “non poniamoci limiti e cerchiamo di fare un bel calcio”, e faremo nostra questa idea anche al Beppe Viola, che affronteremo divertendoci e cercando di far divertire» – chiosa il tecnico albiceleste.