Uno degli indiscussi protagonisti del XXXV Torneo Beppe Viola è sicuramente Francesco Chichi, estremo difensore del Villalba Ocres Moca.
Il portiere tiburtino si è guadagnato il titolo di miglior portiere della kermesse a suon di parate, portandosi a casa il prestigioso Trofeo Daniele Bruni. A sceglierlo, il presidente della giuria Fabio Morelli, ex portiere del nostro calcio ed attualmente preparatore dei portieri alla Vigor Perconti.
Abbiamo intercettato il numero 1 tiburtino per scrutare le sue sensazioni e le sue emozioni dopo aver ricevuto il premio.
Buongiorno Francesco. Partiamo dalle sensazioni: come ci si sente ad essere il miglior portiere del XXXV Beppe Viola?
“Provo una gioia grandissima e soprattutto un enorme soddisfazione che deriva da tutti quanti gli sforzi e tutti quei sacrifici compiuti nel corso degli anni.
Tutto questo è stato ripagato dal maestoso ed importante trofeo del quale vado molto fiero”.
Dopo le tue ottime prestazioni ti aspettavi di ricevere il premio?
“Sinceramente non me lo aspettavo visto l’andamento delle prime partite del girone e il finale non molto positivo del nostro campionato, ma dopo quelle buone prestazioni nei Quarti di finale e nella Semifinale del torneo ho iniziato a sperare con tutto il cuore di ottenere quel premio e con mia grandissima soddisfazione è arrivato”.
Conosci la storia di Daniele Bruni? Conosci il valore di questo premio?
“Si , me ne hanno parlato mio padre e il papà di Daniele (Gianni ndr) subito prima della premiazione.
Un bravissimo ragazzo e un bravo portiere che amava il calcio, purtroppo un destino maledetto lo ha tolto ai propri cari. Grazie a questo torneo ed a questo premio Daniele resterà per sempre impresso nei nostri ricordi e nel nostro cuore”.
Vuoi dedicarlo a qualcuno in particolare?
“Si, vorrei innanzitutto dedicarlo alla squadra, al mister, ai dirigenti e al presidente del Villalba, i quali mi hanno accompagnato durante questo lungo anno.
Poi vorrei dedicarlo ai preparatori dei portieri Matteo Bonavolontá , Cesare Cipelli e Gianluca Angelucci perché senza di loro non sarei quello che sono oggi, ma soprattutto vorrei dedicare questo premio alla mia famiglia che mi ha seguito durante tutto il mio cammino e che mi ha sostenuto sempre senza alcuna esitazione”
