Dopo il mancato accesso alle finali play-off, il Tor di Quinto e il suo storico allenatore, Tirillò, si preparano a disputare lo storico torneo “Beppe Viola”, giunto alla trentottesima edizione. Il mister è ormai un esperto della competizione, da lui vinta nel 2002, ormai vent’anni fa. Il suo gruppo farà parte del girone E e se la dovrà vedere con Accademia Calcio Roma, Montespaccato e Vis Aurelia.
Mister, è soddisfatto del campionato disputato e della stagione che volge al termine?
“Abbiamo avuto un’ottima crescita nel corso di questi mesi. A inizio stagione, mancavamo di compattezza e solidità. Mentalmente, abbiamo subito il fatto di dover star fermi per anni a causa della pandemia. Piano piano, abbiamo acquisito tutte le caratteristiche necessarie per fare bene e per trovare la nostra vera identità.”
Quali sono i vostri punti di forza e le principali caratteristiche tecniche del gruppo?
“All’inizio, abbiamo preso troppi gol. Le prime dieci giornate di campionato abbiamo subito veramente troppo. Poi, come detto, siamo cresciuti velocemente, acquistando le caratteristiche necessarie per chiudere al meglio il campionato.”
Quali sono i suoi obiettivi per il torneo Beppe Viola? Da grande conoscitore di questo torneo, quali sono le principali caratteristiche che un gruppo deve avere per poter fare bene?
“Vent’anni fa, l’ho vinto ed è stato molto emozionante. Lo sto presentando ai miei ragazzi, già da diverse settimane. A questo livello, è il torneo più importante in Italia. Ci sta uno step da fare, che nelle normali partite del calcio dilettantistico non fai. Siamo ambiziosi e ci teniamo tantissimo al torneo. Vogliamo arrivare lontano.”
Cosa ne pensa del girone che affronterete? La sua esperienza può essere il vostro punto di forza?
“In questo torneo, per mia esperienza personale, i valori non contano e ci sono tanti possibili colpi di scena. Ogni ragazzo viene stimolato e non ci sono favoriti. La stessa Vis Aurelia potrebbe essere ostica, mentre l’Accademia l’abbiamo già affrontata in campionato. E’un torneo davvero affascinante e ogni dettaglio può fare la differenza. L’emozione può farci brutti scherzi. Dobbiamo avere la giusta mentalità in ogni partita ed essere pronti ad affrontare una competizione così prestigiosa e difficile. Preferisco vincere il Beppe Viola che le finali regionali”
A cura di Francesco Mancini