Anche il Civitavecchia di mister Fabrizio Borrelli si appresta ad affrontare con grande voglia la XXXX edizione del Torneo Beppe Viola puntando a ben figurare nella competizione più importante del calcio giovanile. Ne abbiamo parlato proprio con il tecnico dei nerazzurri che ci ha raccontato delle aspettative dei suoi nella competizione, dando anche uno sguardo alle avversarie presenti nel girone dei tirrenici.
Mister, siamo quasi ai nastri di partenza. Che ruolo avrete in questo torneo?
“Guarda, ti dico la sincera verità, io mi affaccio per la prima volta con i 2008. Ovviamente, guardando anche i risultati del campionato, credo che non saremo noi i favoriti. Però non ci daremo assolutamente per vinti, anzi. Il cambio di allenatore da nuovi stimoli, nuova voglia anche agli stessi giocatori. La base c’è. Questo è un gruppo buono per lavorare e quindi voglio vedere emergere fin da subito le nostre qualità”.
Venire da fuori per voi è un fattore che può crearvi qualche limite o anzi è uno stimolo in più? L’entusiasmo può fare la differenza?
“Assolutamente. Il Beppe Viola l’ho fatto pure io quando giocavo. È un torneo molto importante, prestigioso. I ragazzi hanno potuto capirlo dalla sfilata inaugurale che c’è stata all’Ippodromo delle Capannelle. Per loro sarà sicuramente una vetrina quindi penso che sarà soprattutto uno stimolo. Sia per farsi conoscere che per la qualità del torneo in se”.
È un girone non semplice, con tanti “derby” se così possiamo definirli. Chi è la più forte delle tre tra voi, il Ladispoli e l’Aranova? Così, per creare un po’ di sana competizione..
“Vedendo la classifica di quest’anno mi verrebbe da dire Ladispoli, ovviamente. Però insomma so che la mia squadra non ha sfigurato contro di loro durante la stagione. Magari in una partita secca del girone può succedere di tutto. Forse cambieremo anche modo di giocare rispetto a prima”.
Potete ribaltare le gerarchie in questo girone anche rispetto all’Urbetevere?
“Sinceramente credo di no. Loro sono davvero una corazzata. Detto questo bisogna sempre vedere come vengono fuori certe partite. Perché come dico sempre, la testa è l’80% della prestazione e di un giocatore. Quindi, altrettanto, se un avversario prende la partita sottogamba può sempre accadere di tutto”.
A cura di: Francesco Mafera